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Vorrei scrivere una piccola riflessione sulla festa di San Francesco Saverio (1506-1552). San Francesco per me non è un nome nuovo. Lo conoscevo già da bambino e lo festeggiavamo anche in Indonesia ogni anno sin dal 2005. In quest’anno celebrando questa festa per me è come trovare un nuovo sguardo, un nuovo orizzonte. Ho trovato un tesoro che per me è importante. Padre Mario Menin ci ha fatto una riflessione molto bella. Per me è interessante vedere la vita di San Francesco come il grande missionario. 


Mi sono fermato a due parole che sono come riassunto della vita di Francesco cioè l’uomo di desiderio e preghiera. È interessante anche leggere la lettera che ci ha dato Padre Menin di Cardinal Montini o Beato Paolo Sesto ai saveriani giovani a Desio negli anni cinquantanove, nella festa di San Francesco Saverio.  

Queste due parole per me sono come risonanze nel mio cuore in questi due giorni, due e tre dicembre. Mi chiedo, ho il desiderio di diventare missionario saveriano o no? Come è la mia vita di preghiera?

Ho un grande desiderio di diventare saveriano. È questo desiderio che mi ha spinto a vivere questo cammino fino adesso, sin dal 2005 quando ho deciso di entrare in questa congregazione. Anche per me è importante avere un desiderio. Nella vita quotidiana ho tanti desideri. Per esempio il desiderio di studiare o di leggere un libro. Se avessi il desiderio di studiare, direi che lo faccia volentieri. Anche se avessi il desiderio di leggere un libro, leggerei volentieri fino alla fine. Anzi, se non avessi questo desiderio, non farei nulla. O, lo farei come un obbligo e non è come dare la vita per farlo.

Dopo aver riflettuto su queste due parole, vorrei distinguere i miei desideri. Penso di avere tanti desideri. Non vorrei concretizzare tutti i desideri. Vorrei solo avere i desideri che vengono da Dio o i desideri che mi aiutano a crescere come cristiano e come missionario saveriano. Vorrei scartare i desideri non considerati cioè i desideri che non mi aiutano a vivere questo cammino, anche se sono buoni. Per questo è importante vedere il secondo aspetto della vita di Francesco cioè la preghiera. Com’è la mia preghiera?

Dico volentieri la preghiera ogni giorno. Ho un desiderio di preghiera, però qualche volta anche non ho desiderio di pregare. Ho già vissuto questa esperienza cioè dire la preghiera quando non ho desiderio di farlo. Non è solo una volta. Anche, i padri spirituali, i santi, hanno vissuto un’esperienza come questa. Madre Teresa di Calcutta ha un’esperienza molto bella su questo punto. Sembrava una donna di preghiera, però dentro aveva vuota. Pur avendo questa situazione, lei non si stancava mai di pregare. Anch’io vorrei pregare anche se non ho il desiderio di farlo.

Grazie San Francesco Saverio per il tuo esempio di vita. Grazie Dio perché ci hai dato questa figura di missionario. Grazie Padre Mario per la tua riflessione che mi ha aiutato molto. Grazie ai Saveriani  che hanno questo grande patrono. Buona festa.

Parma, 4 dicembre 2014.

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