Halloween party ideas 2015
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Da 22-25 giugno sono a Desio-Milano. Ho partecipato alla nostra verifica del fine anno di 2015. Siamo ospiti nella nostra comunità saveriana di Desio.

Abbiamo fatto qualche attività ogni giorno sia dentro la casa sia fuori. Abbiamo cominciato con la condivisione. Poi, ci siamo condivisi in gruppo per lavorare. In gruppo abbiamo discusso qualche punti secondo le domande delle introduzione. Poi, abbiamo presentato i punti.

Mentre le attività fuori casa, abbiamo fatto in qualche parte. In ospedale Niguarda, abbiamo visitato Padre Virginio, abbiamo cenato in pizzeria, e abbiamo fatto la piccola animazione agli animatori del GREST (Gruppo Estivo) della parrocchia di Alessio.

Il report di questa attività verrà pubblicato dopo. Vedi tag, giornalino

Sto preparando per l’esame di domani. Ho studiato per tutta la mattina e il pomeriggio. Ad un certo punto mi è sentito tutto bloccato. Non sono riuscito ad continuare lo studio. Sono andato in sala computer. Lì, ho sentito qualche rumore.

Mi sono reso conto che durante lo studio, ho imparato ad ascoltare. Ho chiuso tutte e due finestre. Praticamente non ho sentito il rumore dalle macchine in strada, fuori della mia stanza. Sono anche da solo in stanza. Da solo anche per studiare. Ho sentito solo qualche rumore cioè la voce del l’orologio, rumore delle fogli del testo che sto leggendo, e basta così.


Ascoltare è una cosa importante. Soprattutto anche per chi vuole studiare o meditare o leggere una cosa interessante.

FOTO, esserecomunisiti
Ho appena creato un altro blog. Si chiama, tempo di speranza, time for hope in inglese. Blog solo per gli articoli in inglese. Anche questo è una speranza. Spero che il blog porta l’importanza nella vita dei lettori. Magari al inizio no. Qui, bisogna grande speranza. 

Per avere speranza, bisogna anche camino. Un camino lungo. Non è difficile anche. A volte, si perde la speranza prima che arrivasse alla fine. È veramente un camino lungo. Ma con la speranza possiamo arrivare lì.

FOTO, group of life
Mentre continuavo a scrivere in questo nuovo blog, è stato bloccato internet. Il computer che uso non può collegare con internet. Anche se si collega non è come di solito, va veloce. Adesso, non va avanti, anzi viene anche qualche pubblicità durante leggevo il blog o qualunque sito.

Questo vuol dire che non si può andare avanti così. O magari una minaccia per me. Magari Dio mi chiede di smettere questo blog. Ma, non ci credo. E’ solo nel mio pensiero. A volte, tra pensiero e realtà c’è la grande differenza. Non è tutto quello che penso sia nel realtà. Anche quello che è successo non tutto c’è nel pensiero.

Perciò, io vado avanti così. Anche se internet è stato bloccato, vado avanti. Magari domani ci sarà qualche cambiamento. Quindi, proprio come pellegrinaggio, non si può fermare in qualunque strada. Bisogna andare avanti finché arriva alla fine della strada. Ma se stanca può fermare per poter aver la nuova forza.

CAMQUOT-CAMMINO QUOTIDIANO

FOTO, baikalexpedition
Voglio tornare a piedi anche se siamo andati in macchina. Noi, io e miei confratelli, siamo andati alla via spezia di Parma. Siamo andati in pulmino. Mio amico Severin ha guidato la macchina. Un po’ in dietro rispetto ad un'altra macchina che va insieme con noi. Non è a caso. Mio amico appena ricevuto la patente. Quindi, magari non è abitato a questa macchina. 

Eravamo in dieci. Otto con la macchina con noi e due in un’altra macchina. Nel ritorno, io e mio amico Ernest siamo tornati a piedi. Non c’è posto per tutti in macchina. I posti sono nove mentre noi siamo in dieci. Ho deciso di tornare a piedi.

Interessante anche torno a piedi. Abbiamo parlato tante cose durante il viaggio. La bellezza del Parma, la politica del Burundi, il suo paese d’origine, la bellezza del ponte mezzo dove siamo passati, la bellezza delle case nella strada lungo parma, ecc. E così alla fine, siamo arrivati alla nostra casa, viale san Martino 08.

Grazie Ernest per il tuo accompagnamento. Sono contento di camminare con te. Il viaggio non è solo il viaggio di se ma anche il viaggio della storia, del’arte, della strada, della politica. E così ancora il nostro pellegrinaggio in questa città, in questa terra. 

Parma, 11 giugnio 2015


FOTO, Caderabdul
Quante volte cammino oggi? Dal mattino fino al pomeriggio. Dallo sveglio fino al dormo. Tante volte. 

Da quando mi sono sveglio. Preghiera di ringraziamento. Faccio la doccia. Dal bagno alla mia stanza. Uscito dalla stanza alla cappella. Dalla cappella al refettorio. Dal refettorio alla stanza. Poi, cammino così tutto il giorno. Dalla casa al santuario. Dal santuario salgo al terzo e quarto piano. Così ogni giorno. Fino al ritorno alla mia stanza alla sera e dormo ancora.

Cammino, cammino, cammino. Tante volte. Tante volte anche Lui cammina con me. Dove cammino anche Lui cammina con me. È un pellegrinaggio quotidiano con Lui.

FOTO, trentinograndeguerra
È nato così questo nome. Non ho pensato di più. Mentre leggevo una rivista, è venuto in mente questo pensiero, la vita è un pellegrinaggio. E vero che non è prima volta sentito questa parola. Ma, oggi mi dà un altro senso. È venuto mentre leggevo. Magari ha un messaggio misterioso dietro di questa parola. Ma, spero che sia un buon messaggio. Spero che sia come la sua BUONA NOTIZIA.

Vorrei scrivere in questo blog quello che viene in mente ogni giorno. Quello che è come un pellegrinaggio. Pellegrinaggio in questo senso non è come muovere da un altro luogo. Ma, anche pellegrinaggio che sembra si ferma. Non legato al movimento.  Comunque, scrivo quello che ha un buon messaggio. Anche se brevemente. Cerco di scrivere breve ma ha un messaggio lungo. Lungo come la vita di ogni uno di noi. La vita che non si ferma nella terra ma che continua in cielo.

Ben venuti in questo pellegrinaggio.


Vorrei scrivere una piccola riflessione sulla festa di San Francesco Saverio (1506-1552). San Francesco per me non è un nome nuovo. Lo conoscevo già da bambino e lo festeggiavamo anche in Indonesia ogni anno sin dal 2005. In quest’anno celebrando questa festa per me è come trovare un nuovo sguardo, un nuovo orizzonte. Ho trovato un tesoro che per me è importante. Padre Mario Menin ci ha fatto una riflessione molto bella. Per me è interessante vedere la vita di San Francesco come il grande missionario. 


Mi sono fermato a due parole che sono come riassunto della vita di Francesco cioè l’uomo di desiderio e preghiera. È interessante anche leggere la lettera che ci ha dato Padre Menin di Cardinal Montini o Beato Paolo Sesto ai saveriani giovani a Desio negli anni cinquantanove, nella festa di San Francesco Saverio.  

Queste due parole per me sono come risonanze nel mio cuore in questi due giorni, due e tre dicembre. Mi chiedo, ho il desiderio di diventare missionario saveriano o no? Come è la mia vita di preghiera?

Ho un grande desiderio di diventare saveriano. È questo desiderio che mi ha spinto a vivere questo cammino fino adesso, sin dal 2005 quando ho deciso di entrare in questa congregazione. Anche per me è importante avere un desiderio. Nella vita quotidiana ho tanti desideri. Per esempio il desiderio di studiare o di leggere un libro. Se avessi il desiderio di studiare, direi che lo faccia volentieri. Anche se avessi il desiderio di leggere un libro, leggerei volentieri fino alla fine. Anzi, se non avessi questo desiderio, non farei nulla. O, lo farei come un obbligo e non è come dare la vita per farlo.

Dopo aver riflettuto su queste due parole, vorrei distinguere i miei desideri. Penso di avere tanti desideri. Non vorrei concretizzare tutti i desideri. Vorrei solo avere i desideri che vengono da Dio o i desideri che mi aiutano a crescere come cristiano e come missionario saveriano. Vorrei scartare i desideri non considerati cioè i desideri che non mi aiutano a vivere questo cammino, anche se sono buoni. Per questo è importante vedere il secondo aspetto della vita di Francesco cioè la preghiera. Com’è la mia preghiera?

Dico volentieri la preghiera ogni giorno. Ho un desiderio di preghiera, però qualche volta anche non ho desiderio di pregare. Ho già vissuto questa esperienza cioè dire la preghiera quando non ho desiderio di farlo. Non è solo una volta. Anche, i padri spirituali, i santi, hanno vissuto un’esperienza come questa. Madre Teresa di Calcutta ha un’esperienza molto bella su questo punto. Sembrava una donna di preghiera, però dentro aveva vuota. Pur avendo questa situazione, lei non si stancava mai di pregare. Anch’io vorrei pregare anche se non ho il desiderio di farlo.

Grazie San Francesco Saverio per il tuo esempio di vita. Grazie Dio perché ci hai dato questa figura di missionario. Grazie Padre Mario per la tua riflessione che mi ha aiutato molto. Grazie ai Saveriani  che hanno questo grande patrono. Buona festa.

Parma, 4 dicembre 2014.

la foto da gendaibusi
Lunedì 2 giugno 2014. È un giorno speciale. È il 68mo anniversario della nascita della Repubblica Italiana e anche è un giorno di vacanza. È vero che ogni lunedì siamo in vacanza cioè non abbiamo scuola ma oggi è vacanza speciale.

Ieri sera ho sentito che qualcuno ha detto che domani (oggi 2 giugno) diremo la preghiera alle 8. Mi sono fidato di questa voce. Sappiamo tutti che come di solito nel giorno di vacanza come alla domenica diciamo la preghiera alle 8 della mattina.

Ma era uno sbaglio cioè in realtà la preghiera era alle 7.20. Non l’ho seguita. Non ero solo io ma anche altri. Erano cinque che hanno detto la preghiera alle 7.20. Sono andato in cappella prima delle 8 ma lì non c’era nessuno. Allora, ho saputo subito che la preghiera era alle 7.20.

Poi, sono andato in refettorio. C’erano i miei confratelli. Ho detto loro, “Buon giorno, scusate, sono in ritardo.” Poi, mi sono seduto, ho preso il latte. I miei amici hanno chiesto perché ero in ritardo. Ho detto loro che credevo la preghiera fosse alle 8.


Poi, il rettore ci ha detto che in certi dubbi, scegliete l’opzione più difficile come facevano i profeti nella Bibbia. Sono d’accordo. Il mio compito adesso è di fare come hanno fatto i profeti.

Gordi

Badia di Torrechiara
Il quinto ritiro è stato il 15 maggio 2014. Questo è anche stato l’ultimo ritiro di quest’anno (2013-14). Il predicatore di questo ritiro era Padre Pino Leoni, SX che era stato in Brasile. Ha lavorato per tanti anni con la gente di Amazzonia, nel Nord del Brasile.

Il tema era l’accoglienza. Questo tema mi ha fatto pensare alla casa di san Pietro in Vincoli. Lì abbiamo parlato dell’accoglienza nella programmazione di quest’anno e anche mi ha fatto pensare alla serata Indonesia che abbiamo fatto all’inizio dell’anno.

Badia di Torrechiara
Ma oggi, qui, a Badia di Torrechiara, abbiamo parlato in altro modo. Padre Pino ci ha dato qualche occasione per riflettere su questo tema. Ci siamo divisi in quattro gruppi. Ogni gruppo ha riflettuto sui brani del Vangelo. Per esempio con gruppo il Vangelo di Matteo. C’era qualche brano con cui si doveva riflettere nel gruppo. Abbiamo condiviso le nostre riflessione nel gruppo e anche nell’assemblea.

In questo ritiro Padre Pino ci ha invitato a sentire l’accoglienza del Signore attraverso i brani che abbiamo letto e di rispondere a questa accoglienza.

Castello di Torrechiara
Dopo aver pranzato ci siamo riposati per un’ora. In questo tempo io e sei dei miei amici siamo andati nel Castello di Torrechiara. Gli altri si riposavano.
Alle tre del pomeriggio abbiamo sentito l’esperienza missionaria di Padre Pino. Ci ha raccontato la situazione sociale, culturale, economica della gente dove ha lavorato.

Alla fine, alle cinque del pomeriggio abbiamo celebrato la Messa. Poi, siamo ritornati a casa.

Gordi


il tabernacolo in capella
Lunedì santo, 14 aprile 2014, abbiamo fatto il ritiro a Vicomero con Padre Silvio Turazzi, SX. Per me era prima volta che vedevo questo luogo. Questo luogo è fuori città, circa 45 minuti in macchina.

Ho visto Padre Silvio per la prima volta l’anno scorso nella messa con i GAMS (gli amici dei Saveriani in Italia). Io non pensavo che lui abitasse a Vicomero. Anzi, pensavo che lui abitasse a Parma in casa madre.

Poi ho letto i suoi articoli sul giornali Missionari Saveriani, mensile dei Saveriani in Italiano. Nell’articolo, Padre Silvio racconta la sua esperienza in Congo dove lui ha lavorato. La maggior parte dell’articolo parla della sua visita con i suoi amici qualche giorno fa nell’anno 2013.

Padre Silvio, SX e P Viotti, SX
In questo ritiro, Padre Silvio ci ha invitato a sentire la voce di Dio. Lui diceva, “Possiamo sentire la voce di Dio attraverso il silenzio.” Ci ha anche spiegato che Dio viene incontro agli uomini. Gli uomini non sono solo i cristiani ma tutti gli uomini. Quindi, Dio per tutti. Padre Silvio ha anche affermato che Dio manifesta la sua compassione.

Nel tempo del silenzio abbiamo letto qualche brano della Bibbia, Ebr 2, 14-18; 5, 7-10; 13, 10-13. Alla fine Padre Silvio ci ha invitato ad andare verso Dio e portare la nostra croce.

Gordi

la foto, colletta privata
Giovedì, 13 Marzo 2014, abbiamo fatto il terzo ritiro in questo anno. Per me è il terzo ritiro a Parma. È nel primo luogo dove abbiamo fatto il ritiro cioè a Monticelli, nella Tenda di Abramo. Il predicatore era don Enrico. È un prete diocesano.

Abbiamo meditato dei temi tratti dalla Bibbia.  I testi sono At 8, 4-25 dove si trova la storia di Filippo in Samaria e Simone il mago, At 8, 26-40, “Rapiti dallo Spirito per una missione” (titolo dal testo di don Enrico), At 10, “Preceduti dallo Spirito”. C'erano anche i testi di altre parti cioè dal "Evangelii Gaudium" di Papa Francesco. 

C'erano due occasioni per meditare questi testi. Il primo era al mattino dalle 8.45 alle 9.45. Poi, abbiamo fatto pausa. Abbiamo iniziato la seconda meditazione dalle 11.00 alle 12.00. Poi, alle 12.30 abbiamo pranzato.

Dopo pranzo, alle 14.00 abbiamo guardato il film "Un Giorno Devi Andare". Poi, abbiamo fatto pausa per 10 minuti poi, abbiamo fatto condivisione su questo film. Poi, alle 17.00 del pomeriggio abbiamo partecipato alla messa. Alle 17.50, siamo ritornati a casa.

Gordi

                             foto da Ming chai     
Il secondo ritiro a Parma. Io e i miei amici siamo andati a casa delle sorelle Saveriane. Non è lontano dalla nostra casa. È solo 15 minuti con la macchina. Abbiamo fatto il ritiro lì con Padre Raimondo, SX.

È stato un bel momento per me. Non ho capito tutto ciò di cui lui ha parlato, ha spiegato. Ci ha proposto di sentire Dio attraverso la sua parola. Non è facile fare silenzio. Ma è una bella cosa se prendo questo impegno.

Dopo aver fatto questo ritiro nel pomeriggio, siamo ritornati a casa e abbiamo mangiato in casa madre. Alle 8.45 della sera, abbiamo guardato un film. Non ricordo bene il titolo del film. Questo film ha raccontato una storia vera di un missionario Comboniano che lavorava in Brasile.

È un bel film. Padre Toni è il missionario Comboniano, come hanno racconta nel film, ha fatto tante cose da solo o con la gente. Alla fine è morto. La sua casa è bruciata.

Ho imparato qualcosa da Padre Toni. Lui crede in Dio ma qualche volta lui sembra non credere in Dio. Lui diceva, “Dove è Dio misericordioso”?

Questa domanda è una domanda sulla fede. Lui diceva così dopo aver visto un realtà nella quale la sua gente viveva in una brutta situazione. Affrontando questa situazione vuole stare con la sua gente. Questo è il valore che ho ricavato da questo film.

La Verifica
Giovedì 20 febbraio, abbiamo fatto la verifica del nostro apostolato. Quindi, ognuno ha fatto il rapporto della sua attività pastorale. Ho parlato sui 3 tipi dei miei apostolati. Nella parrocchia St Cristina (Mercoledì e Domenica), a Vico Fertile (Sabato) e nel Gruppo Lectio (ogni Terza Domenica del mese).

Alla fine abbiamo assistito alla messa insieme. Poi, siamo ritornati a casa nostra e abbiamo mangiato la pizza e bevuto la birra.

Gordi 

Centro Spiritualità, Monticelli
Oggi, 8 gennaio 2014, è il mio primo ritiro a Parma. Questo ritiro non è come gli esercizi spirituali che abbiamo fatto nel novembre l’anno scorso (2013). Questo ritiro è solo di 2 giorni da oggi pomeriggio fino a domani pomeriggio.

Abbiamo fatto questo ritiro in una casa che si chiama Centro Spiritualità dalla diocesi di Parma. Non è lontana dalla nostra casa ma è fuori città. È 20-25 minuti in macchina.

Ho capito qualcosa da questo ritiro. Don Ponci ci spiega ma ha parlato più velocemente, forse che per gli altri che hanno capito bene italiano non è problema. Ma io non ho capito. Ci ha spiegato prima che è la storia dell’Epifania che è stata portato dalla chiesa di oriente. Poi ci ha spiegato qualcosa su accolito e lettore.

Questo ritiro è per preparare 3 confratelli che diventano lettori e per 2 confratelli che diventano accoliti.

Gordi
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